"Anch’io voglio essere un tuo amico"
AL SIg. Sindaco del comune di Eboli
Io sono un bambino di Eboli di nome Guglielmo.
Il giorno 22/03/09 alle 08:00 mio padre mi ha riferito che c’era un cane malato nel canale dietro casa.
Io e mia madre preoccupati, siamo andati giù a vedere questo cane.
Era bianco, zoppicante e sporco di fango.
Il cane, spaventato, si allontanava lungo il canale alle cui estremità c’era l’acqua corrente. Abbiamo invano cercato sulle pagine gialle un numero della protezione animali, così abbiamo informato la polizia municipale di Eboli, che tempestivamente ha mandato in via Fontanelle una pattuglia. Subito dopo sono arrivati anche i vigili del fuoco, che sono riusciti a far risalire sul terreno sovrastante il cane, che ha ripreso, finalmente, la sua strada senza però alcuna cura. Era domenica e non c’erano veterinari disponibili. Nessuno dei presenti poteva prendersi cura del cane dopo la sua liberazione. Io ho già un cane e non possiamo ospitarne un altro a casa.
Io e mia madre abbiamo dato il nome Domenico a questo cane sfortunato.
Voglio riferire ai cittadini e al Sig. Sindaco di Eboli che gli animali vanno rispettati e che bisogna costruire un centro di accoglienza e di cura dei cani ammalati e randagi, affinché trovino un buon padrone che non li abbandoni.
Caro Sindaco, tantissimi sono i problemi del nostro comune, ma questo non può essere una giustificazione nel non vedere tanti cani per le strade, anche se la responsabilità è nostra quali proprietari di cani.
Mi auguro che Lei sia sensibile a questo problema e che cerchi di risolverlo dando al miglior amico dell’uomo una dignitosa assistenza.
Caro Domenico ti auguro buona fortuna. Sarai sempre nel mio cuore.
Guglielmo